Con i Giovanissimi a Borgo Tressanti

La Carità ci fa essere

«È la carità che ci fa essere. Quando accogliamo l’amore di Dio e amiamo in Lui, attingiamo alla verità di ciò che siamo, come individui e come Chiesa, e comprendiamo a fondo il senso della nostra esistenza. Non soltanto capiamo l’importanza della nostra vita, ma anche quanto sia preziosa quella degli altri. Distinguiamo chiaramente come ogni vita sia irrinunciabile e appaia come un prodigio agli occhi di Dio» (papa Francesco)

L'incontro con Josef

Siamo stati a casa di Josef a provare a dargli luce. Alla fine lui ha illuminato il cuore e la vita di ciascuno di noi: “Siete la carezza di Dio per me, attraverso di voi oggi il Signore mi ha visitato”. Grazie Josef perché ci hai aperto gli occhi.

«L’amore ci fa aprire gli occhi, allargare lo sguardo – ha continuato il Pontefice -, ci permette di riconoscere nell’estraneo che incrociamo sul nostro cammino il volto di un fratello, con un nome, una storia, un dramma a cui non possiamo rimanere indifferenti. Alla luce dell’amore di Dio, la fisionomia dell’altro emerge dall’ombra, esce dall’insignificanza, e acquista valore, rilevanza. Le indigenze del prossimo ci interrogano, ci scomodano, ci provocano alla sfida della responsabilità. Ed è sempre alla luce dell’amore che troviamo la forza e il coraggio di rispondere al male che opprime l’altro, di rispondere in prima persona, mettendoci la faccia, il cuore, rimboccandoci le maniche». (papa Francesco).

«Vuoi sapere se un cristiano vive la carità? Allora guarda se è disposto ad aiutare di buon grado, con il sorriso sulle labbra, senza brontolare e adirarsi. (papa Francesco). Per qualche giorno abbiamo cercato di fare quest’esperienza e la meraviglia di Dio ha ricolmato i nostri cuori.

La carità è un incontro non tra chi ha bisogno e chi ha di più ma tra fratelli che decidono di entrare in amicizia. Nel nostro caso c’è stato qualcuno che ci ha accolto nella sua casa e ha accettato di condividere con noi un pezzo della sua storia. Poi ci sono i nostri ragazzi che hanno voluto, in punta dei piedi, condividere un pezzo della loro estate e del loro entusiasmo.

Tutto ha iniziato da un incontro 6 anni fa, un lunedì di Carnevale, con suor Paola, don Claudio Giulio e Giuseppe. Negli anni si sono aggiunte tante altre persone come Claudia che, quest’anno, ci ha messo a disposizione la Scuola di Tressanti per dormire.